Il mio nome è Alessandra Petruccioli, ho 54 anni e tanta voglia di vivere serena e in armonia con il mondo! Sono impiegata da 33 anni in una grande azienda, il mio è lavoro sedentario.
Colite cronica dall’età di 20 anni, tiroidite dal 2000, Artrite Reumatoide Sieronegativa diagnosticata nel 2014 ma già nel 2007 ho iniziato ad avere dolori molto forti alle mani e ai polsi, da non riuscire a tenere in mano una penna.
Ricerche varie, lastre. ecografie. elettromiografie, diversi specialisti… non si capiva da cosa fossero causati questi terribili dolori. Improvvisamente i dolori si alleggerivano, oppure passavano da una mano all’altra. Passava un po’ di tempo e tornavano… sempre più forti.
Visite da neurologi, ortopedici, fisiatri, reumatologi (essendo sieronegativa neppure veniva rilevato dalle analisi)… cure varie, farmaci prescritti sulla base di ipotesi.
Nel frattempo c’era una precedente problematica, la tiroide di Hashimoto, che mi accompagnava da anni e per la quale avevo dapprima utilizzato Eutirox prescritto subito da 100 e dopo tempo eliminato perché da ipo-tiroidismo era passato in iper-tiroidismo… peggio mi sento!
Inoltre, sin dall’età di 20 anni, soffrivo di colite che con il tempo era diventata cronica. Mi ero abituata anche alle coliche e ai dolori e la ignoravo, generando così altre problematiche.
Tornando all’artrite reumatoide… passano gli anni e “finalmente” nel 2014 mi è stata diagnosticata l’Artrite Reumatoide Sieronegativa. Quel giorno mi sono sentita persa! Avevano dato un “nome” ai miei dolori che da anni mi tormentavano e che avevano determinato un vero cambiamento nel mio umore, fino ad arrivare ad incupire le mie giornate e poi il mio carattere.
Avevano identificato il motivo per il quale le mie dita stessero crollando una ad una. Si erano dapprima logorati e poi spezzati i tendini estensori di mignolo anulare e medio di entrambe le mani (la forte infiammazione non permetteva una giusta lettura delle ecografie e risonanze).
Dopo anni di incerte e false diagnosi ecco la “sentenza”: artrite reumatoide… MA COME!?! E ORA CHE FACCIO? Sapevo di avere una malattia invalidante, seria! Sconosciuti i motivi per cui si presenta.
A quel punto erano 2 le certezze. La prima che non si guarisce. L’altra che avrei dovuto assumere farmaci importanti… quindi cortisone, immuno-modulatore e immuno-soppressore. In poche parole: chemioterapia… ERO TERRORIZZATA!!!
Inoltre, a detta di alcuni reumatologi ai quali ho presentato le mie 100 radiografie, 100 ecografie, 100 risonanze magnetiche, 100 analisi (dalle quali si capiva bene poco) mi consigliavano movimento moderato, evitare assolutamente sforzi. Ferma zitta e… abbozza (come si dice dalle mie parti).
Per un anno sono stata in balia di brutti pensieri. Sentivo di aver commesso errori in passato, di essermi troppo trascurata, non avrei dovuto fare questo o quello… ma l’idea peggiore che mi tormentava, era riferita al mio futuro.
Frequentando gli ambulatori di Reumatologia dei vari ospedali ed in particolare del San Camillo, vedevo le condizioni in cui erano le mie compagne di sventura: ossa deformi, corpi gonfi dal cortisone, persone che camminavano lungo i corridoi attaccate a flebo di chemioterapici o biologici (che di biologico non hanno nulla), stampelle, carrelli, sedie a rotelle… insomma anime tormentate da dolori con corpi trasformati dalla malattia, con un presente sofferente e il futuro assolutamente incerto. Tutte speravamo in un farmaco che arrestasse anche solo momentaneamente quei dolori.
Solo dopo 2 anni, quindi nel 2016, grazie al medico della mia azienda, ho scoperto che tramite l’alimentazione si potevano raggiungere buoni risultati. Ho letto diversi articoli sulle varie diete scoprendo vari approcci.
Certo non mi sembrava facile stravolgere le mie abitudini alimentari, quindi ho iniziato a scegliere gli alimenti da eliminare e a diminuire le quantità per quelli che mi permettevo di mantenere. Scarsi risultati… avevo bisogno di consigli e competenza.
Avendo un profilo Facebook ho scelto diversi gruppi di artrite reumatoide, psoriasica e malattie autoimmuni. Ho incontrato così un giovane uomo sardo affetto da artrite psoriasica al quale ho chiesto di indirizzarmi verso un bravo reumatologo a Roma o altrove. Per tutta risposta mi scrive: “Reumatologi???… No, ma ti consiglio una brava biologa-nutrizionista che può aiutarti attraverso l’alimentazione. Io sto molto meglio e gestisco la mia patologia con il giusto cibo e il movimento e non prendo più farmaci”.
Visto quello che pubblicava, mi è sembrato convinto del fatto suo, molto informato e determinato. Mi sono detta: “Provo”.
Seguendo il suo consiglio ho contattato la dottoressa Ethel Cogliani la quale mi ha dimostrato da subito una grande disponibilità e competenza. Ho iniziato a seguire le sue indicazioni alimentari e di integrazione.
La seconda settimana constatavo già dei miglioramenti. Dapprima i problemi intestinali provocati dalla mia vecchia colite cronica. Quello è stato proprio il primo passo fondamentale che mi ha portato a pensare che la strada fosse quella giusta.
Inoltre, a maggio del 2016, si era infiammato il tendine di Achille del piede destro e dopo poco è spuntato una sorta di sperone… l’osso si è modificato e si paventava l’idea di un intervento se l’infiammazione non si fosse bloccata. Zoppicavo perché il tendine tirava e il dolore era piuttosto forte. Successivamente, verso ottobre dello stesso anno, con la dieta l’infiammazione si è ridotta fino a permettermi di camminare bene.
Dopo pochi mesi, i dolori diminuiti, mi facevano sperare nella reale efficacia del protocollo. Da lì a breve effettuando le solite analisi di routine e facendole controllare al medico i valori erano migliorati…. TUTTI MIGLIORATI: dal colesterolo alla glicemia, alla PCR, alla omocisteina, alla VES, ai valori della tiroide…
Ora è un anno che seguo il protocollo IMMUNOREICA. Seguita da una reumatologa che ha potuto visionare i miglioramenti delle analisi, ho diminuito tutti i farmaci al “minimo sindacale” e sono fiduciosa in un eventuale sospensione degli stessi entro febbraio prossimo.
Per l’artrite Methotreate (chemioterapico, immuno-soppressore) da 20 una volta a settimana, Plaquenil (immuno-modulatore) quotidianamente, Medrol (cortisone) da 16 mg tutti i giorni, all’inizio. Ad oggi, ma già dopo 6 mesi dalla dieta, diminuito il dosaggio: Methotrexate da 7,5 e Medrol da 4 a giorni alterni. Ho perso oltre 14 kg e mi sento molto più leggera, non solo fisicamente, anche emotivamente.
In abbinamento alla dieta faccio molto movimento in un centro olistico e pratico il Tai Chi Taoista (Tai Chi curativo).
La mia vita è cambiata totalmente. Ho ritrovato il piacere di stare insieme agli altri pur mantenendo le mie rinnovate abitudini alimentari. Ora sono serena e non penso più a questa patologia con paura, preoccupazione ed angoscia.
Sì è vero, ho una malattia seria… e allora? Mangio bene, mi muovo, evito i stravizi… ma vivo il presente, il Qui e l’Ora! Accolgo i miei doloretti ora sopportabili con grande serenità.
Il passato non esiste più… quantomeno non esiste più il senso di colpa. Il futuro non è più un pensiero gravoso.
Ho forse evidenziato maggiormente il successo riscontrato dalla dieta seguita, in termini personali ed emotivi, ma chi leggerà questa testimonianza probabilmente già sa quali sono gli eventuali farmaci e i riscontri negativi sull’organismo. L’aspetto emotivo lo ritengo molto importante ed essenziale per affrontare le difficoltà che si incontrano.
Ringrazio la dottoressa Cogliani per la sua competenza e la sua grande umanità che mi hanno permesso di acquisire una costanza che non ho mai avuto. Infatti ho fatto diverse diete per la colite, che però non sono mai riuscita a mantenere per incostanza ricadendo nei soliti errori alimentari.
Sono stata seguita con attenzione e ho ricevuto risposte immediate alle mie domande. Ero un po’ confusa all’inizio per il mio atteggiamento dubbioso e da vera “San Tommaso”, ma ho iniziato a sperimentare concretamente e a trovare immediato beneficio.
Già nelle prime 2 settimane sentivo il mio organismo migliorato. Non più gonfiore di pancia e la stanchezza cronica lasciava spazio ad una mia rifiorita energia.
Ringrazio me stessa per aver scelto di fidarmi e affidarmi a lei, e per aver acquisito una maggior costanza e determinazione riconoscendomi una forza che avevo dimenticato di avere.