Mi Chiamo Daniela Busato, ho 55 anni e dal 1993, da dopo la nascita del secondo figlio (25 anni fa), soffro di ipotiroidismo.
Da quando mi è stato diagnosticato, ho iniziato a prendere pastiglie di Eutirox, all’inizio con un dosaggio minimo (25mg) che con gli anni ho dovuto sempre aumentare fino ad arrivare a 100 mg al giorno.
I sintomi erano quelli classici, dall’aumento di peso alla difficoltà a dormire e mancanza di respiro stando coricata, stanchezza, spossatezza, nervosismo continuo, problemi di circolazione, stitichezza, bronchiti ricorrenti, difficoltà di concentrazione, ansia, dolori articolari e muscolari, pressione bassa.
Con l’assunzione di Eutirox e con una dieta ipocalorica di 1300 kca, datami dall’endocrinologa che mi seguiva all’epoca, sono riuscita perdere 10 kg, ripresi e raddoppiati però negli anni successivi malgrado l’aumento del dosaggio del farmaco. Qualche anno dopo, nel 2004 un fulmine a ciel sereno: mi viene diagnosticato un carcinoma alla mammella destra, e di conseguenza ho subito una doppia quadrantectomia. Nel 2005 un secondo intervento per recidiva con dissezione ascellare.
Ciò mi ha portato a fare radioterapia, la prima volta e 4 cicli di chemioterapia, la seconda associata a una terapia ormonale sostitutiva con tutte le conseguenze che ne convengono, compresa una forte osteopenia, senza contare lo stress fisico e psicologico. Non ci voleva proprio! Alla dieta era l’ultima cosa a cui pensavo.
Ripresa dalle cure per il carcinoma, e visto gli esami positivi senza ripresa di recidive, mi sono tranquillizzata un po’. Rimaneva però sempre il problema della tiroide, con cui ormai mi ero rassegnata a convivere. I sintomi si ripresentavano sistematicamente e il peso ora non era più sotto controllo. Sono arrivata a pesare addirittura 75 kg per 1,45 m di altezza.
Ho ripreso la vecchia dieta dell’endocrinologa e iniziato a fare lunghe passeggiate, a correre, ma niente. Ho perso subito 5 kg ma poi stop, e se mi fermavo in un attivo risalivo. Ho cominciato ad avvicinarmi e a informarmi sulla “paleo dieta” insieme a mio marito attraverso notizie sul web e lettura di vari libri, e ho provato a iniziare a modificare il mio stile alimentare riscontrando cosi i primi miglioramenti.
Ho iniziato insieme a mio marito a seguire e leggere gli articoli, e in seguito ho partecipato al Paleomeeting del 2018 dove ho conosciuto alcuni membri della S.I.M.N.E, tra cui il dott Emanuele Gambacciani e la dott.ssa Ethel Cogliani. Ho iniziato dapprima con il dott. Emanuele Gambacciani, e sotto la sua guida ho iniziato a perdere già parecchi chili e a sentirmi decisamente meglio, ma dalle analisi la mia tiroide continuava a non funzionare bene.
È stato a questo punto lo stesso dott. Gambacciani che, dopo avermi seguito per qualche mese, mi ha indirizzata dalla dott.sa Ethel Cogliani, la quale ha preso in mano la mia situazione e ha trovato la chiave giusta per continuare la mia ripresa. Da subito ho trovato in lei una persona disponibile, preparata e sempre presente in qualsiasi momento, sempre pronta a sostenermi e consigliarmi anche al di fuori degli incontri programmati.
Dopo un’attenta valutazione della mia situazione personale ed esami di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza, mi ha dato molti consigli sull’alimentazione personalizzati e cercato di riequilibrare con una serie di integrazioni tutti gli squilibri che il mio corpo aveva ormai accumulato negli anni.
Già avevo eliminato dalle mie abitudini alimentari cereali, legumi, latticini e tutti gli alimenti industriali, preferendo proteine animali (possibilmente da allevamenti non intesivi), ma Ethel mi anche aiutato a capire quali tipi di verdure e frutta non vanno bene per chi ha problemi con la tiroide, di quali minerali ero carente e così via. Piano piano seguendo i suoi consigli e uno stile di vita più vicino alla natura il “meccanismo” si è rimesso in moto.
Da qualche mese mi ha introdotta alla terapia del digiuno una volta a settimana. Iniziato con scetticismo ma decisa a metterlo in pratica con diligenza, ho riscontrato già dalle prime volte un immediato beneficio a tutti i livelli, e ora faccio fatica a non farlo.
A distanza ormai di un anno da quando sono seguita dalla dott.ssa, i miglioramenti sono evidenti: ho perso in tutto 15 kg, il sonno è ristoratore e senza nessun risveglio notturno, scomparsa della spossatezza e della stanchezza con ritrovata energia, migliore concentrazione, scomparsa di dolori articolari e muscolari, migliore circolazione.
Ma la cosa più importante è che anche tutti i valori delle analisi sono decisamente migliorati, compresi quelli della tiroide e, in accordo col mio medico di base, ho ridotto da prima il dosaggio di Eutirox fino ad eliminarlo totalmente proseguendo con le integrazioni.
I miglioramenti sono tuttora costanti e continui.
Che dire… grazie Ethel.
*** Marzo 2020 ***
Quando ho iniziato a essere seguita da Ethel avevo problemi di sovrappeso, ipotiroidismo e una storia di interventi per carcinoma. Ormai seguo il suo protocollo da 17 mesi.
Già da un anno circa seguivo una dieta priva di pane, pasta, latticini, farine e più basata su carne, pesce, uova, verdura e frutta. Niente colazione e inoltre 2 volte a settimana digiuno intermittente, vale a dire un solo pasto al giorno alla sera.
Quello che mi ha spinto verso questo percorso è stato il fatto che, un anno circa dopo la seconda gravidanza, quindi nel 1994 mi hanno riscontrato un ipotiroidismo curato con Eutirox con dosi sempre crescenti fino ad arrivare a 100 mg e conseguente aumento di peso, arrivando lentamente a un forte sovrappeso.
Nel 2004 e 2005 ho affrontato due interventi per carcinoma alla mammella destra con dissezione ascellare e conseguente radioterapia prima e chemioterapia poi. Prima di Ethel era da più di un anno che ero seguita da un altro biologo nutrizionista con il quale avevo cambiato tipo di alimentazione, e già ero riuscita ad avere una diminuzione di peso di circa 8/9 kg e un miglioramento della gorma fisica e psichica.
Poi si sono fermati i risultati e i valori della tiroide erano ancora alti, e anche il peso si era fermato, per cui dietro suggerimento dello stesso mio nutrizionista che mi ha seguita mi sono rivolta a Ethel.
Ethel mi ha introdotto delle integrazioni e dato ulteriori indicazioni per quanto riguarda gli alimenti da introdurre o togliere dalla mia alimentazione. E già in questo modo ho avuto miglioramenti per quanto riguarda forza fisica, umore e perdita di peso.
Poi mi ha chiesto se ero interessata a un percorso di digiuno. All’inizio ero scettica e pensavo che non ce l’avrei mai potuto fare, per cui non mi aspettavo granché. Le istruzioni sono state molto chiare e complete, e mi hanno aiutato tantissimo. Inoltre Ethel è sempre stata disponibile per qualsiasi dubbio o aiuto o correzione necessaria per migliorare la resa del digiuno, settimana dopo settimana.
La prima volta che ho fatto il digiuno l’ho fatto introducendo acqua, e sono riuscita a gestirlo abbastanza bene. La seconda volta sono partita con quello secco, e per la prima parte della giornata è andata abbastanza bene, verso sera invece i primi disagi si sono fatti sentire freddo e mal di testa.
Piano piano il digiuno secco settimanale è diventata un’abitudine a cui faccio fatica a rinunciare, in genere lo supero bene. Sono arrivata a fare circa 36 ore e il giorno di uscita – ma soprattutto il giorno successivo all’uscita – mi sento piena di energia e ringiovanita.
Sono riuscita a ottenere alcuni dei risultati che desideravo: il peso a ricominciato a scendere, le analisi a migliorare, e sia fisicamente che psicologicamente mi sento meglio, più concentrata, più attiva, la pelle più liscia, l’intestino regolare, il sonno profondo e riposante. Sono stata seguita regolarmente ogni 3 mesi con un colloquio diretto, Ethel è sempre presente se ho qualche dubbio o necessità, ma in linea di massima non ho sono stati necessari grossi accorgimenti.
Non ho aneddoti particolari da raccontare, perché ammetto che i digiuni sono sempre filati abbastanza bene, ma voglio dire che non bisogna mai credere di non potercela fare o di non esserne capaci, il nostro corpo è più forte di quello che crediamo. È questione di testa: l’importate è non farlo mai come un obbligo.
Io mi sono scelta un giorno della settimana (il giovedì) che mi permette di avere la giornata abbastanza occupata dal lavoro (perché così mi aiuta non pensare che sto digiunando) ma che non è la più impegnativa: ho la fortuna di avere un lavoro con orari diversi nella settimana (giorni a 6 ore e giorni a 8 ore) per cui ho scelto il giorno con un turno di 6 ore, così nella mattinata sono impegnata con la casa e le commissioni e il pomeriggio in ufficio.
Fortunatamente mio marito mi segue e, anche se non fa il digiuno completo come me, il giorno che lo faccio io lui fa un digiuno intermittente, così all’ora di pranzo nessuno dei due mangia e non devo preparare nulla da mangiare e questo mi aiuta. Alla sera non devo preparare il pranzo per il giorno dopo come invece faccio di solito, perché al venerdì in genere lo dedico alla spesa settimanale e così al pranzo ci penso nel giorno di uscita.
Un altro escamotage che adotto è quello di avere sempre dietro con me una bottiglietta di acqua: questo perché mi sono resa conto che è sempre la testa che comanda per cui, se io so di non avere a portata di mano l’acqua comincio a pensare che ho sete, che non devo bere e più ci penso più, mi viene sete. Invece, se io so di averla dietro è come se avessi una “valvola di sicurezza” per cui il pensiero cambia: “non ti preoccupare, se proprio hai sete l’acqua ce l’hai, quindi puoi resistere ancora un po’… ” Alla fine non ci penso più e la giornata passa senza problemi. Piccoli escamotage che mi aiutano psicologicamente.
La difficoltà più grande che riscontro è quando capita che devo cucinare la sera per il giorno dopo (facendo i turni delle volte mi devo organizzare) e allora diventa più difficile, perché i profumi si accentuano e la voglia di assaggiare diventa forte. Le prime volte poi la sera avevo sempre una sensazione di freddo e mal di testa, e questo mi procurava disagio, ma al mattino dopo una bella dormita passa tutto.
La cosa più bella che dà il digiuno è la sensazione di energia che ho il giorno dopo, ma ancora di più il giorno seguente all’uscita. Una sensazione di leggerezza, di stare bene. Inoltre i gusti si acuiscono e apprezzo molto di più i cibi che mangio. Adoro il brodo di ossa che bevo il giorno di uscita, ad esempio.
Allego le mie foto qualche anno prima di essere seguita e oggi.