Mi chiamo Vincenza Giamunno e ho 41 anni.
Sono una persona molto emotiva, e questo mi crea molti problemi perché somatizzo molto. Questo mi ha sempre portato ad avere alti e bassi sia emotivamente che sulla mia psoriasi.
Dopo aver perso il lavoro e scoperto una malattia neurodegenerativa a mia madre, ho iniziato ad avere più problemi di psoriasi e umore sempre più ballerino. Ad ottobre del 2017 mi sono venute bolle sulle mani sui piedi e irritazione in bocca.
Ero così disperata che mi sono rivolta a Paolo Antolini e alla Dott.ssa Federica Cavallini che mi hanno riscontrato il Lichen Ruber Planus. Psoriasi palmoplantare e volgare invece me la portavo da anni. Da li è iniziato il mio approccio alla Paleo. Ma siccome non mi sentivo sicura di riuscire a farcela da sola, mi sono documentata su internet ed ho trovato il nome della dottoressa Ethel Cogliani, che nel gruppo della psoriasi ne parlavano molto bene.
Il mio problema non era solo di pelle, ma avevo anche seri problemi gengivali quindi, nonostante per i controlli della pelle ho continuato a farmi seguire da Federica e Paolo, per la nutrizione mi sono affidata a lei. A pelle sentivo che poteva essere lei a potermi aiutare. L’ho contattata e da lì e nato il nostro rapporto, di paziente e specialista, ma se devo essere sincera per me è più un bellissimo rapporto di amicizia.
A parte le indicazioni sicuramente chiare, ogni volta che avevo bisogno di lei è sempre stata disponibile a rispondermi. Mi sono molto affezionata a lei, ormai e diventata una mia amica.
Ho avuto dei giorni bui e lei mi è stata sempre vicina (se pur lontana) e mi ha sempre sostenuta e tranquillizzata, e questo mi ha aiutato a conoscermi e tranquillizzarmi. È riuscita nei miei momenti bui a farmi vedere la luce (cioè che tutto passa). Mi ha insegnato anche a farmi rilassare con la sola respirazione, riuscendo così a sospendere il Pariet che usavo per lo stomaco.
Io gli sono grata perché in pochi mesi sono rinata. Ho un nuovo lavoro e adesso affronto le cose con una coscienza diversa. E nonostante tutto sono contenta perché, anche se ho abbandonato il mio bel piatto di pasta, sono riuscita a sostituirlo con il riso e a casa mia tutti apprezzano questo nuovo modo di nutrirci.
Non potevo trovare di meglio, lei mi ha ispirata e infatti, nonostante fossi di Pistoia, ho scelto lei anche se era di Roma. Io lo consiglierei anche perché si impara a conoscere meglio il proprio corpo, oltre che a mangiare meglio e imparare cosa ci fa bene e cosa ci fa male.
Cosa dire di più. Grazie Ethel, sono fiera di te! A presto.