Giulia Gorghini, 36 anni

Oligoartrite sieronegativa, psoriasi, tiroidite autoimmune

1 anno e mezzo per la diagnosi… ma la soluzione non arrivava

Ciao a tutti, mi chiamo Giulia Gorghini, ho 36 anni e da febbraio del 2013 la mia vita è iniziata a cambiare, tutta colpa della mia salute che ha iniziato a darmi problemi senza capire neanche il perché…

Premetto che prima del 2013 non ho mai avuto problemi di nessun tipo, tranne le solite febbri stagionali e qualche dente del giudizio tolto… insomma difficilmente ho avuto bisogno di farmaci nella mia vita.

Tutto iniziò quando a gennaio 2013 ebbi un mese intenso di lavoro, nessuna sosta se non quelle delle 5 ore per dormire, il resto della giornata in continuo movimento lavorativo. Da lì inizio a sentire i primi acciacchi fisici sino al primo aumento di peso. Ero aumentata nel giro di un mese quasi 8 kg e non riuscivo proprio a giustificare il fatto che stavo aumentando di peso perché in realtà la mia alimentazione non era affatto cambiata, anzi mangiavo quasi esclusivamente verdure, solo carne bianca, yogurt magro e tutto ciò che fosse integrale.

Insomma ero una di quelle che mangiava sano, ma continuavo nonostante tutto ad aumentare di peso, nulla mi faceva scendere, neanche il digiuno. Insieme all’aumento di peso iniziavo a sentirmi sempre più stanca e sempre più triste, nulla mi rendeva felice e non riuscivo a controllare neanche i miei stati d’animo, insomma sbalzi di umore costanti.

Nel frattempo iniziai le prime analisi, le prime visite specialistiche che mi portarono sempre ad un risultato fallimentare, nonostante i miei impegni a seguire le indicazioni che i medici mi davano. Nulla da fare mi sentivo ogni mese peggiorare, fino a quando a settembre 2014 iniziai ad avere un forte dolore al ginocchio destro, dolore che nel giro di pochi giorni diventò sempre più forte e il ginocchio sempre più gonfio quasi da non riuscire a piegare neanche più l’articolazione.

Tutto questo lo avevo associato ad un esercizio eseguito in palestra, ma mi sembrava assurdo che fosse quello il motivo.

Mi recai al Pronto Soccorso e da lì iniziò il mio calvario tra ortopedici e fisioterapisti, ma mi sentivo sempre più peggiorare, nessun tutore, nessun cortisone, nessuna infiltrazione, nessun esercizio riportava il mio ginocchio ad avere una funzionalità normale. Il peso che aumentava e i dolori che mi distruggevano.

Nel giro di un anno vidi la mia vita cambiare, non guidavo più, non riuscivo a camminare più di 10 minuti consecutivi, ma la cosa assurda era che il dolore non diminuiva nemmeno da ferma.

Stavo impazzendo, non riuscivo proprio a capire, eppure avevo seguito tutte le terapie che mi erano state date dagli specialisti.

Poi arriva maggio del 2015 e i miei dolori e gonfiori nel giro di un mese si distribuirono nel 50% del mio corpo, quindi al ginocchio destro si unirono la caviglia destra, il braccio destro, l’articolazione mandibolare destra e l’indice sinistro della mano.

Stessi sintomi del ginocchio, iniziai ad avere in queste articolazioni gonfiori e forti dolori che persistevano anche da ferma, anzi si manifestavano in forma più acuta durante le prime ore del mattino, ossia verso le 4/5, tanto che costrinsi il mio compagno a dormire in un’altra stanza visto il mio continuo lamento e non mi sembrava giusto che neanche lui dormisse per colpa dei miei dolori.

Tutto mi sembrava assurdo e nessuno che mi sapeva dire nulla, che mi sapeva guarire. Saltando il periodo estivo che ho passato tra divano e letto, sono arrivata finalmente a sapere cosa avevo, a sapere cosa mi stava dando tutti questi problemi, e quello in parte fu il giorno più bello di quel periodo bruttissimo. Ho trovato, dopo tanti incompetenti, un’equipe di reumatologi alla Columbus di Roma che mi dissero quello che avevo e mi diedero la terapia che mi permise di stare meglio, di risentirmi quasi una persona normale.

Arrivai lì il 14 settembre del 2015 che pesavo quasi 102 kg, nel giro di tre anni ero ingrassata di quasi 34 kg, un incubo. Mai pesata così tanto in 35 anni di vita.

Lì dopo un’accurata visita e dettagliate analisi, mi è stata diagnosticata “l’oligoartite sieronegativa con psoriasi e tiroidite autoimmune”.

Finalmente si poteva dare un nome a tutto questo dolore che oramai da un anno e mezzo mi portavo dietro. Da lì iniziai una terapia basata su farmaci immunosoppressori (Methotrexate e Solazopirine). Farmaci che mi portarono dopo circa tre mesi ad avere i primi miglioramenti ma ancora non mi sentivo bene, ancora non stavo bene, e la mia rabbia ed angoscia aumentava giorno per giorno. Tutto questo non lo trovavo giusto… Iniziai uno stretto follow up in ambito reumatologico mediante visite reumatologiche, esami strumentali e analisi periodici.

Sì è vero mi sentivo meglio ma non abbastanza, i dolori erano diminuiti, riuscivo a salire una rampa di scale senza fermarmi, ero finalmente riuscita a riprendere la macchina, ma non stavo bene, fino a quando ho saputo tramite il mio compagno dell’esistenza della dottoressa Ethel che aveva conosciuto in quel periodo, dicendomi se volevo contattarla perché lei seguiva pazienti con malattie autoimmuni e che magari poteva essermi di ulteriore aiuto.

Inizialmente ero un po’ contraria e impaurita di prendere l’ennesima delusione.

Ma così non fu… sì è cosi, non ci posso ancora credere, dopo il primo incontro sono uscita dal suo studio già entusiasta, ma nello stesso tempo rimanevo ancora un po’ diffidente. Inizio così a fine giugno a seguire il suo protocollo, ma momentaneamente solo seguendo le indicazioni alimentari, per il supporto vitaminico dovevo aspettare il risultato delle analisi che portai al successivo controllo mensile. Mah, che dire! Dopo una settimana solo nell’avere cambiato alimentazione e dopo aver seguito i consigli della dottoressa Ethel, mi sembrava di vivere in un sogno dove prima o poi, pensavo, mi sarei sicuramente svegliata.

Risveglio scattante, non era più necessario aspettare un quarto d’ora per alzarmi dal letto, mi sentivo già carica e non con il mio solito stato d’angoscia, riuscivo ad avere una vita normale facendo cose che fino a giorni prima del protocollo non riuscivo minimamente a fare.

Ero contenta, ho ripreso a sorridere di più e ad avere la voglia di fare.

Non mi sembrava vero, non potevo crederci, mi sentivo già bene!

BENE: una parola che non usavo più da tre anni.

Il 26 di luglio ho avuto il secondo appuntamento e quindi l’aggiunta di vitamine, e che dire, non mi sono iniziata a sentire bene ma benissimo.

Sapete ho scritto questa testimonianza prima di partire dalle ferie che sono iniziate il 6 di agosto e sono terminate il 17 agosto.

La sto concludendo solo oggi 18 agosto perché volevo essere ancora più certa di quello che stavo scrivendo.

Sono state le ferie più belle che abbia mai fatto, tra amici e parenti, ma ancor più belle perché uscivo la mattina presto e rientravo la sera senza mai fermarmi, senza mai perdere l’entusiasmo e la voglia di fare.

Sì, oggi lo posso dire: mi sento non BENE ma BENISSIMO e tutto questo grazie alla dottoressa Cogliani che grazie al suo lavoro e alle attenzioni che ha verso le malattie mi ha reso una donna felice.

Si oggi sono ancora sotto terapia Methotrexate, pur avendo già sospeso la Solazopirine spontaneamente. Devo rinunciare ancora al desiderio di diventare mamma per via dei farmaci che sto prendendo e non so ancora per quanto, ma oggi io sono felicemente malata, ho la forza e la voglia di affrontare il tutto e, non mi voglio illudere, ma sono convinta che quando a settembre andrò all’ennesimo controllo reumatologico qualche notizia positiva l’avrò anche da loro.

In 3 anni di patologia ho preso molti farmaci tra cortisonici e antidolorifici nonché una dieta alimentare datami dalla nutrizionista della Columbus di Roma e non avevo assolutamente intenzione di iniziare alcun altro protocollo perché ero stanca di non ottenere alcun risultato. Ora dire che sono soddisfatta è proprio poco, anzi lo consiglierei a chiunque voglia riprendere la voglia di vivere la propria vita, certo ancora c’è da lavorare, ma tempo al tempo.

In poche settimane ho potuto nuovamente dire di essere felice e tutto sembra procedere in discesa anche grazie ad una competenza che va oltre la malattia in sé ma anche del paziente che si trova davanti.

Ma il grazie più grande in questo momento lo posso dare e dire solo alla dottoressa Ethel Cogliani che con il suo protocollo nel giro di un mese mi ha ridato il sorriso. Ed è per questo che da quando l’ho conosciuta non posso fare a meno di parlare bene di lei, di consigliarla a chiunque ne avesse bisogno perché se dopo tanto dolore oggi SORRIDO è grazie a LEI.

Giordana Proto, 37 anni

Tiroidite di Hashimoto ed enterocolite

Dopo una vita, ho trovato la strada che faceva la differenza

Mi chiamo Giordana Proto, ho 37 anni e da sempre combatto con il mio colon, SIBO, leaky gut e tiroidite di Hashimoto (causata proprio dal mio intestino).

Ho vissuto tutta la vita con gravi difficoltà ad alimentarmi, non trovavo mai qualcosa che potesse essere un fattore scatenante per le mie crisi di enterocolite, con perdita dei sensi, stati confusionali, vomito, emicranie, crisi glicemiche.

Dopo le indicazioni e il regime alimentare dettato dalla dott.ssa Cogliani ho iniziato a stare subito meglio e a riprendere forza, lucidità e grinta. Non ho più quel senso di fame continua: mi sento sazia, sgonfia e il mio nuovo menù mi rende felice.

Se penso a quanti anni ho passato a chiedermi “Cosa mi avrà fatto male oggi?” e a non sapermi dare una risposta il presente mi sembra un’utopia.

Per tutto questo devo ringraziare la dott.ssa Cogliani, Paolo Antolini e il Dott. Luchi che mi hanno rimesso insieme andando ad aggiustare tutto ciò che nel mio corpo stava perdendo il suo equilibro. Non è stato facile perché spesso appena aggiustato sembrava tornare tutto come prima per poi riprendersi e poi ricadere nuovamente, ma alla fine siamo riusciti a mantenere un equilibrio stabile e qualsiasi mia aspettativa è stata più che superata.

Dopo 2 mesi in realtà già sapevo che la strada era quella giusta e che anche con gli alti e bassi si sarebbe arrivati dove non sarei mai riuscita ad arrivare con i farmaci soltanto.

Giusi Cangiano, 52 anni

Tiroidite di Hashimoto

Tutti i miei problemi avevano un nome: Hashimoto

Mi chiamo Giusi Cangiano ho 52 anni, soffro di Tiroidite di Hashimoto.

La diagnosi è arrivata a novembre del 2014 ma con il senno di poi probabilmente era già mia compagna da alcuni anni. Già dal 2011 infatti cominciavano dei cambiamenti significativi del mio corpo e del mio umore. Aumento di peso lento ed inesorabile, nonostante un buon livello di attività fisica, umore altalenante con fasi di grande nervosismo o depressione!

Difficoltà di concentrazione nel lavoro e soprattutto insonnia terribile! Svegliarmi alle 3 di notte e non riuscire più a riaddormentarmi era diventato “normale”. Insomma un disastro! Nello stesso periodo cominciavano a manifestarsi anche altri sintomi attribuibili ad una fase di premenopausa, sudore improvviso, caldo e freddo alternati e insonnia, insonnia, insonnia… sempre più grave!

La gestione del quotidiano diventava sempre più difficile. Parallelamente ai miei disagi aumentava la fame di dolci, di zuccheri e carboidrati in generale! (adesso tutto questo si spiega ma all’epoca ero in una spirale!!). Il mio peso lievitava, avevo il viso sempre gonfio, fino a raggiungere circa 70 kg io sono alta 157cm quindi un bel po’!

Nell’arco del 2013 il ciclo mestruale comincia a diradarsi fino a scomparire per la fine del 2013. Fino a questo punto la questione era stata rapidamente risolta dal medico di base e dal ginecologo come una menopausa difficile, una fase che sarebbe passata prima o poi.

Con l’inizio del 2014 il mio corpo comincia ad urlare per farsi ascoltare!!

A quanto finora descritto si aggiungono dei mal di testa devastanti! mi colgono del tutto impreparata… cominciano in piena notte intorno alle tre o alle quattro di notte e durano ore… giorni… con vomito e vertigini. Passano soltanto con i triptani dei farmaci che agiscono sul dolore a livello centrale. E ad un certo punto sono arrivata ad assumerli a giorni alterni! Praticamente avevo mal di testa sempre…!

Analisi cliniche di routine “nella norma”, ho pensato seriamente all’inizio di avere un problema al cervello ma poi ho cominciato a realizzare e ad analizzare quanto mi stava accadendo! I miei mal di testa cominciavano sempre in un orario preciso secondo uno schema che mi faceva pensare ad un problema metabolico piuttosto che ad altro! A questo punto ho cominciato a sperimentare! Ho la fortuna di avere una formazione scientifica ho sempre fatto ricerca e istintivamente sono partita alla ricerca delle MIE CAUSE!

Il primo passo verso la guarigione avveniva nell’estate del 2014 quando ho cominciato ad associare la comparsa dei mal di testa al consumo di zuccheri e lieviti, che era diventato davvero notevole. Limitando sempre di più il carico di zuccheri nell’arco di alcuni mesi cominciavo a tenere abbastanza sotto controllo l’insorgenza del mal di testa!

Capivo che si instaurava un rapporto causa-effetto ogni sgarro lo pagavo con un mal di testa devastante! A settembre 2014 per perdere un po’ dei chili accumulati decidevo di seguire un regime dietetico bilanciato, tradizionale eliminando appunto gli zuccheri e i lieviti, che avevo individuato come causa dei miei mal di testa, e bilanciando i nutrienti. Comincio a perdere un po’ di peso ma moooltooo lentamente!! 800g in 15 giorni questo era il mio massimo dimagrimento.

I mal di testa erano diminuiti ma tutti gli altri sintomi no! Mi accompagnavano ancora l’insonnia, i dolori muscolari, la depressione, gli sbalzi umorali e la stanchezza perenne!

A Novembre 2014 per l’ennesima volta ripeto le analisi di controllo, anche quelle per la funzionalità tiroidea, sempre rimaste finora “nei range” ma stavolta decido di aggiungere la ricerca degli anticorpi. …eccoli spuntano gli antiTPO e gli antiTG.

A quel punto ho fatto una ecografia che ha rivelato una tiroide multinodulare con 2 noduli dominanti che l’endocrinologa decide di sottoporre ad ago aspirato. Fortunatamente l’ago aspirato non ha evidenziato alcun problema per cui visto che i miei ormoni restavano ancora nella norma sebbene “al limite” vengo liquidata con diagnosi di Tiroidite di Hashimoto una piccola quantità di Eutirox (37,5mg al giorno) e una dose di vit.D (il classico “flacone di Dibase da 25.000UI sul pane 1 volta al mese”!!!).

Nessun commento su tutti i sintomi che continuavo a riferire e a lamentare.
Ricomincio a studiare!! Imparo che la tiroidite e la celiachia hanno qualcosa in comune, scopro che per i problemi di tiroide e soprattutto per le tiroiditi esiste un protocollo alimentare di in grado di dare buoni risultati definito “dieta Paleo”.

E qui si apre un mondo, continuo a sperimentare su me stessa! Da febbraio 2105 comincio a nutrirmi secondo lo schema della Paleo, leggendo tanto e documentandomi in rete. Comincio a migliorare comincio a perdere peso più facilmente, i valori ormonali migliorano gli anticorpi però sono sempre lì e anche l’insonnia che mi distrugge! Studiando e cercando in rete arrivo finalmente al protocollo di Ethel!

Capisco che è lei la strada giusta per me! Che il suo protocollo considera TUTTI gli aspetti della mia patologia e finalmente a settembre di quest’anno comincio il mio percorso con lei! Il suo intervento è stato fondamentale! Il mio approccio “autodidatta” mi aveva permesso di uscire dall’emergenza ma non di raggiungere il benessere.

Ethel ha innanzitutto corretto e completato la mia alimentazione consentendomi di trarre reale beneficio dalla dieta e soprattutto mi sta aiutando a ristabilire degli equilibri persi da tempo aggiungendo e modificando via via l’integrazione, essenziale per le corrette funzioni sia della tiroide che di altri sistemi! In un mese e mezzo di alimentazione guidata da Ethel e di integrazione giusta la mia tiroide è nettamente migliorata!

Gli anticorpi sono ormai completamente rientrati ma il lavoro continua!! Il prossimo passo ad esempio sarà provare la sospensione dell’Eutirox e intanto l’attenzione si estende anche agli altri sistemi ormonali, al surrene ad esempio, provato da anni di malessere stress e sbilanciamenti. Il primo meraviglioso risultato tangibile è stato ricominciare ad avere un sonno più regolare! Mi capita ancora il risveglio notturno ma oggi riesco ad addormentarmi di nuovo e non mi sveglio più esausta!

Il lavoro che abbiamo davanti è ancora lungo ma quello già fatto è importantissimo! Grazie ad Ethel sto imparando a conoscere i miei limiti, a gestire l’infiammazione, lo stress e anche lo sgarro dal protocollo!

Lo consiglierei e lo sto consigliando. Si tratta di un approccio estremamente affidabile con solide basi scientifiche e con ottimi risultati. Penso che il servizio sia già di ottimo livello, eccellente il grado di comunicazione con la dott.ssa Cogliani sempre estremamente disponibile. Mi piacerebbe approfondire da un punto di vista teorico alcuni aspetti e mi auguro di farlo negli incontri periodi che la Dott.ssa terrà per i pazienti.

Ho adottato uno stile alimentare e di vita che resterà mio! Che dire? Sono felice di aver intrapreso questo cammino! So che la mia guida è competente e non si ferma mai, che continua a studiare ad approfondire e io sarò felice di farlo insieme a lei! …e che non si libererà tanto facilmente di me!

Mariangela Masala, 55 anni

Osteoporosi e tiroidite di Hashimoto

Ho preferito scegliere di evitare complicazioni certe

Mi chiamo Mariangela Masala, ho 55 anni e a marzo del 2016 eseguo una MOC di controllo che evidenzia una osteoporosi avanzata a femori e vertebre con alto rischio di frattura.

Vista la gravità della situazione il medico mi propone il piano terapeutico Prolia (Denosumab): sottocutanea semestrale più diversi farmaci da assumere giornalmente. Alla mia domanda sugli effetti collaterali dei farmaci prescritti il medico un po’ scocciato mi risponde: “sono farmaci e qualche effetto collaterale lo danno pure” – tipo? Dico io. “Ma dolori articolari e muscolari… ma solo qualche caso, non è detto che succeda a lei”.

Per saperne di più cerco in internet e trovo alcune importanti raccomandazioni per minimizzare il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella e di ipocalcemia durante il trattamento con Prolia. Si segnala, inoltre, la possibilità di infezioni della pelle, delle vie urinarie e del cuore, mal di schiena, parestesie o rigidità muscolari, spasmi e crampi muscolari.

Panico.

Prendo tempo e passo ore sul computer a cercare risposte alle mie domande. Parlo con più persone possibili, medici e non: la credenza comune è che per curare l’osteoporosi si deve prendere il calcio e mangiare latte e formaggio in abbondanza anche in caso di intolleranza. Quante storie, poi ti abitui! Così mi dicono… Vengo anche a conoscenza degli effetti devastanti che il farmaco ha avuto su alcune donne del mio paese e del circondario.

Sono sempre più convinta che quella non è la mia strada ma nel contempo non trovo alternative fino a quando una persona, con cui mi era capitato di parlare di alimentazione, mi consiglia un sito e un nome: Ethel Cogliani.

Due giorni dopo il primo colloquio telefonico.

Sin dal primo momento Ethel mette insieme i pezzi del puzzle che io butto sul tavolo in modo disordinato: asma, dermatiti, allergie, intolleranze, insonnia, tiroidite di Hashimoto, crisi di panico, problemi digestivi, mal di stomaco, stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari e naturalmente osteoporosi- e ricostruisce la mia storia dandomi la speranza che da questa situazione potrò uscire cambiando alimentazione e stile di vita.

Dopo otto mesi di protocollo la mia condizione è decisamente migliorata: digerisco bene, ho più energie, sto migliorando la funzionalità tiroidea, non ho dolori articolari, ho una qualità del sonno decisamente migliore anche se non ho eliminato del tutto l’assunzione di (metà 0,25) Xanax (ma conto di toglierlo al più presto), durante la primavera/estate non ho avuto neanche un episodio di allergia (rinite, dermatiti).

L’osteoporosi non è immediatamente verificabile in quanto la MOC è prevista ogni due anni e sono al corrente che alla mia età l’osso si ricostituisce molto lentamente; per me sarà comunque un ottimo risultato non avere un peggioramento.

Inizialmente l’idea di non poter mangiare pasta e pane per sostituirli con tutta quella carne e soprattutto limitare il consumo di frutta… non la vedevo bene però mi sono detta o questa alimentazione o il Prolia. Ho scelto la prima.

La Salute è un diritto… di scelta!

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Sono in cura da Ethel dal mese di febbraio del 2015.
 
Prima mangiavo poca carne, una volta la settimana circa, pasta e pane preferibilmente integrali, verdure e, molta, molta, molta frutta.

Quello che mi ha spinto a chiamare Ethel è stato soprattutto il problema legato all’osteoporosi molto avanzata, ma i problemi erano davvero tanti:

  • allergie cutanee e respiratorie: asma che mi costringevano ad assumere perennemente antistaminici, cortisonici e spesso antibiotici per bronchiti frequentissime
  • reflusso gastroesofageo
  • dolori addominali
  • diarree alternate a stipsi
  • insonnia cronica con ricorso ad ansiolitici
  • depressione dell’umore
  • acne e pelle asfittica
  • depressione dell’umore
  • dolori articolari
  • tiroidite di Hashimoto

 
Nel corso degli anni (sono approdata da Ethel all’età di 54 anni) ho seguito diversi percorsi:

  • medicina di base
  • iridologia trattata con centrifugati di frutta e verdura e intrugli vari, fiori di back, e tinture madri
  • medicina alternativa con diagnostica test muscolari e terapia omeopatica… con nessun risultato se non quello di avermi svuotato il portafogli
  • medico omeopatico idem come sopra nessun risultato

 
Ma non avevo mai ottenuto nessun risultato. Tutto rimaneva sostanzialmente immutato.
 
Già con il cambio di alimentazione è migliorata notevolmente la mia pelle: più liscia, ha assunto un bel colorito roseo e appariva sempre meno asfittica. Ho iniziato ad avere più energie e gradualmente anche il mio umore è cambiato. Ho anche scalato gradualmente gli ansiolitici che prendevo per dormire, e piano piano sono riuscita ad eliminarli. Non l’ho fatto in un giorno e neanche in un anno, devo essere sincera, mi sono presa tutto il tempo che il mio organismo richiedeva. Ho imparato ad ascoltarmi.

Anche la digestione piano piano è migliorata e, anche se per tantissimo tempo ho continuato ad avere mal di stomaco legati alla gastrite e al reflusso, sentivo che piano piano la situazione migliorava. Dal punto di vista dell’osteoporosi il controllo con MOC a distanza di due anni ha evidenziato un arresto dell’avanzamento del processo.

Non ho più avuto episodi significativi di allergie, o comunque molto di rado quando sgarro e mi alimento con cibi fortemente allergizzanti. Mai più crisi di asma.

Ho intrapreso il percorso del digiuno solo perché mi fidavo di Ethel e ho solo risposto: “Ok, perché no?”

Non sapevo se ce l’avrei fatta, ma ci ho provato. Non sono mai andata oltre le 47-48 ore, a volte li faccio più brevi a volte più lunghi. Anche in questo caso mi ascolto, e capisco quando è meglio interrompere e quando continuare. In tutti questi anni ho saltato il digiuno settimanale solo due volte per motivi legati a malesseri vari.

Ho ricevuto sempre indicazioni molto chiare e l’introduzione è sempre stata molto graduale anche se, trattandosi di materia del tutto nuova per me, ho avuto bisogno di ulteriori spiegazioni che non sono mai mancate. Pieno sostegno sempre, mai sentita sola.
 
All’inizio ho avuto un po’ di paura per l’ignoto che mi aspettava, magari di stare male…ma non è mai successo niente. Con il tempo ho cominciato a sentirmi sempre meglio sia durante che dopo il digiuno. Adesso se per un motivo e per l’altro salto il giorno che mi prefiggo – non ho mai lo stesso per motivi di lavoro – mi manca qualcosa e non vedo l’ora di farlo.
 
Sento di aver trovato un equilibrio nel modo di alimentarmi e di essere sulla strada giusta. La mia vita è cambiata decisamente, soprattutto perché questo approccio abbraccia la persona nella sua interezza. Per cui, anche se non ho risolto interamente i miei problemi, sicuramente è cambiato il mio modo di relazionarmi con essi e con gli altri. Non lo so spiegare, però credo che tutte le energie che prima spendevo cercando di far funzionare un ingranaggio arrugginito adesso le utilizzo per stare bene con me stessa e con gli altri.
 
Sono stata seguita con cadenza trimestrale il primo anno o due, non ricordo, poi ogni sei mesi. L’intervento di Ethel è sempre molto calibrato sulle esigenze e specificità individuali.

Infatti i primi digiuni per me sono stati molto più faticosi, non solo emotivamente ma anche e soprattutto a livello fisico: moltissima debolezza, mal di testa, mal di stomaco… difficoltà a prendere sonno, nervosismo… però arrivare alla meta mi dava una sensazione di benessere e di accrescimento dell’autostima che mi ripagava di tutta la fatica.

Il dopo digiuno regala tante di quelle energie che non si capisce bene da dove escano fuori e quindi si vale la pena provarci. E poi a me regala una sensazione di pulizia bellissima e la capacità di riuscire a gestire lo stimolo della fame e della sete e il benessere interiore, oltre a quello fisico.

La difficoltà a prendere sonno il giorno di uscita e il mal di stomaco sono stati gli scogli più grandi, ma per fortuna non ho più… anzi ora che ci penso tutti i problemi legati al reflusso piano piano sono svaniti. Possibile che i disturbi durante il digiuno erano legati al problema base che si stava piano piano risolvendo.

Barbara Ravaglia, 42 anni

Fibromialgia, dermatite palmoplantare, ipotiroidismo

Fibromialgia: la malattia che non esiste

Mi chiamo Barbara Ravaglia, ho 42 anni e da sempre la mia vita è stata faticosa e piena di stress fisici ed emotivi.

Mi ricordo che da piccola mi chiamavano “calimero” perché mi lamentavo in continuo del caldo, della stanchezza, della luce, dell’umidità.

Studiare era l’unica cosa che mi riusciva bene senza fatica e con orgoglio mi sono laureata in farmacia, ma poi il mondo del lavoro mi ha messo in crisi: troppe responsabilità, il rapporto coi colleghi, la mia precisione quasi ossessiva.

Ho cominciato a pensare che qualcosa non andava in me, ma i medici non sono mai riusciti a vedere il quadro completo: ognuno seguiva il suo piccolo problema con scarsi risultati (capillari deformati, obesità, congiuntiviti, sensibilità alla luce, al caldo e all’umidità, orticaria e acne da stress, dermatite mani piedi cronica, ipotiroidismo subclinico, insonnia, dolori ai polsi, alle tibie, alle spalle…).

Ho speso tanto fra esami e cure ma non stavo bene!!!

Ho preso farmaci di ogni tipo: (FANS, Contramal, miorilassanti, Lorazepam, protettore stomaco, Eutirox, pillola, pomate cortisoniche…) e tentato tutte le cure da quelle ufficiali a quelle alternative (Osteopatia, posturologia, agopuntura, magnetoterapia)

La gravidanza è stato il periodo più bello della mia vita (gran parte dei problemi sono spariti!) fino al settimo mese quando ho cominciato ad avere male alle anche (2010), la sinistra in particolare era un tormento continuo e quel bruciore negli anni mi ha distrutto, tutto era difficile: accudire il mio bambino, perdere i 20 kg accumulati in gravidanza, insonnia, prurito al seno, reflusso…

Sono tornata al lavoro (farmacista part-time) ma dopo 2 anni ho scelto di mollare! Per i medici non c’era nulla, anzi più di uno mi ha consigliato antidepressivi e psicologo, prendevo farmaci in continuo e stavo sempre peggio, ho lasciato il lavoro che cominciavo ad apprezzare ed ho eliminato gran parte dei farmaci.

Seguendo solo casa e bambino ho ritrovato un po’ di serenità ma il dolore all’anca non migliorava.

Nel 2014 dopo due aborti all’ottava settimana ho deciso che volevo saperne di più: perché il mio corpo non funzionava bene?

Altri soldi, altri esami e finalmente (grazie ad una fisioterapista e ad una fisiatra che sono andate oltre la semplice visita!) arriva la diagnosi nel 2015: fibromialgia e conflitto acetabolo femorale da operare.

Ma come potevo affrontare un intervento all’anca e successiva riabilitazione con un fisico distrutto?

Un giorno un’amica di famiglia vedendomi così abbattuta mi ha spiegato le basi della dieta Paleo e mi ha consigliato di chiamare Ethel Cogliani…è stata la mia salvezza!!!

Con Ethel, dopo aver perso ogni fiducia nei medici e non sapendo più dove sbattere la testa, ho iniziato il mio percorso a ottobre 2015, mi ha ascoltato, mi ha illuminato sulle possibilità di miglioramento e col suo appoggio seguo la dieta Paleo Autoimmune e assumo gli integratori che mi ha consigliato…sono rinata: è tornata l’energia, la voglia di fare, i dolori che mi assillavano sono sotto controllo, la dermatite non mi dà più fastidio, comincio a dormire meglio…

Il 26 febbraio 2016 ho fatto l’intervento all’anca sinistra, un mese di stampelle e finalmente i primi passi senza dolore, grazie a questo nuovo stile di vita il mio fisico risponde bene e posso affrontare la riabilitazione con tranquillità.

Adesso so ascoltare mio corpo e tornerò a vivere, a godermi i momenti con la famiglia, a lavorare, a fare quello che prima ho sempre evitato perché non ce la facevo!

Grazie Ethel, sei la mia luce!!!

Carlotta Grigoli, 33 anni

Tiroidite di Hashimoto

Grazie ad un’amica… sono arrivata ad una soluzione senza medicine

Eccomi con la mia testimonianza. Da buona ipotiroidea ci ho messo un po’ a scriverla, e perdonate l’ironia, ma ora voglio ridere di questa bestiolina autoimmune che mi ha cambiato la vita quasi quattro anni fa.

Io sono così convinta che la psiche influisca tantissimo sul nostro stato di salute, anche fisico, così come l’alimentazione: siamo quello che mangiamo, e quello che pensiamo. Solo che se hai una tiroide che ama auto-distruggersi, ne va non solo della salute fisica, ma anche di quella mentale ed emotiva. Sono io!

Diagnosticata questa malattia, visto che la tiroide era a pezzi, risposta anticorpale altissima: dal dicembre 2012 mi è sembrato di entrare nel corpo di un’altra persona. A stento mi riconoscevo: ho iniziato ad ingrassare senza motivo, mani e piedi freddi, umore pessimo, scoppi di pianto improvvisi, e soprattutto mi sono ritrovata senza energie. Io che ero così abituata a fare mille cose, a praticare sport sempre, mi ritrovavo con il fiatone dopo una rampa di scale.

Inizio il percorso standard per questa malattia: compensazione con Levotiroxina e arrivederci e grazie. Il problema è che questo approccio molto “a pezzi” e poco olistico mi ha sempre lasciata perplessa, e non era solo una mia convinzione, ma il mio corpo me lo comunicava incessantemente. Vero, la tiroide non funzionava, ma visto che la “farfallina” regola tutti i processi del nostro corpo, poteva essere solo una pastiglietta a rimettermi in salute? Ho iniziato a fare ricerche, studiare, cercare risposte alternative.

Oscillando tra l’accettazione e lo sconforto, soprattutto quando ho iniziato a vedere che invece di migliorare, con la famosa pastiglietta, peggioravo.

Mi svegliavo la mattina con la mente annebbiata, le mani gonfie e doloranti. Io, quella che leggeva una pagina e la fotografava, che nuotavo ogni giorno…dov’ero finita?

Sono stata arrabbiata con me stessa per mesi, poi con il mondo, soprattutto quello della scienza ufficiale. che nella persona dei medici allopatici, si limitava a sorridermi e dirmi “Beh, eventualmente alzi il dosaggio della pasticca”.

Poi l’incontro con Ethel! Sono gli amici a farci doni importanti, in questo caso la mia amica Maria Vizzini che mi ha parlato di Ethel e del suo protocollo.

Fin da subito ho incontrato una persona disponibile, preparata e umana: caratteristica, quest’ultima che purtroppo non accomuna molto terapeuti tradizionali.

Ho iniziato a capire che il nostro corpo è un sistema complesso e perfetto (ma questo lo sapevo già), ma che ha bisogno di essere supportato e oliato a dovere, in tutti gli ingranaggi, per funzionare a pieno regime: sono quelle cose taciute dall’informazione odierna, perché troppo a buon mercato per mantenere la gente in salute.

Dopo aver provato mille diete, dove il senso di fame e privazione perenne erano il comune denominatore, mi sveglio al mattino (con la mente lucida e le mani normali!) pensando che mi attende cibo vero che mi sazierà e mi darà energia!

Gli amici e conoscenti mi chiedono come riesca a dimagrire mangiando: beh, è l’unica via!

Di corpo ne abbiamo uno solo, e come dice la nostra Ethel, è un nostro diritto e dovere trattarlo il meglio possibile.

Ho riscoperto il piacere della tavola e del sentirmi bene. Non so se guarirò mai, o se quei piccoli anticorpi mi faranno compagnia per tutta la vita, ma così impareremo a convivere serenamente!

Grazie Ethel!

Mara Preti

Tiroidite di Hashimoto e morbo di Basedow

Ero in una trappola che mi faceva vivere male

Mi chiamo Preti Mara, ho 43 anni. Intolleranza al nichel scoperta a 26 anni, mordo di Basedow e poi Hashimoto, questo è l’ordine con cui sono iniziati i miei problemi di salute. Ammetto di aver sottovalutato molto l’intolleranza al nichel e da qui sono nati tutti i miei problemi.

Ho curato la tiroide con i metodi tradizionali, ma non stavo mai bene. Ero sempre stanca, soffrivo di forti mal di testa e avevo tutti i sintomi dell’ipotiroidismo. Ho provato a seguire la dieta dei gruppi sanguigni e poi la paleo ma, non avendo eliminato i prodotti con il nichel, non ho avuto alcun risultato.

I medici che mi hanno seguito non mi hanno mai parlato di alimentazione, soltanto uno di essi mi ha detto di fare la dieta paleo, ma senza darmi alcuna spiegazione. Tiravo avanti ma non stavo bene, mi ero abituata a stare male.

All’inizio di quest’anno ho letto il libro di Ethel “Tiroide X-Files” e ho deciso di andare a Roma da lei a fine febbraio 2019. Ho iniziato a seguire le istruzioni alimentari che mi ha fornito la dottoressa, e dopo solo 7 giorni ho visto i primi risultati, dopo un mese altri ancora.

Da 7 mesi seguo le indicazioni di Ethel e mi sento meglio, più lucida, ho più energia e non sono sempre stanca, i mal di testa sono molto più rari. Sono molto soddisfatta, anche se sono consapevole che ho ancora molto da fare, ma sono pronta a farlo. Spero di avere ancora altri miglioramenti in modo da poter sospendere l’assunzione dei farmaci della tiroide. Questo è il mio scopo.

Consiglio a tutti il percorso IMMUNOREICA, ne vale davvero la pena e i sacrifici saranno ripagati con la salute che tutti meritiamo di avere.

Ringrazio Ethel per la sua disponibilità al 1000 per 1000, e la consiglio regolarmente anche se è molto difficile far capire alle persone questo metodo, perché la maggior parte non è disposta a fare dei sacrifici (che poi sacrifici non sono) per stare bene.

Provate, anche solo per un mese. Fidatevi di lei e non abbiate paura di raccontarle tutto ciò che sentite. Lei vi aiuterà veramente.

Pierluigi M., 45 anni

Tiroidite di Hashimoto

Eutirox… no grazie!

Mi chiamo Pierluigi, ho 45 anni, e nel 2013 mi è stata diagnosticata da una endocrinologa ospedaliera una tiroidite autoimmune (Hashimoto).

I sintomi erano comparsi in realtà già circa cinque anni prima, ma come spesso succede per le tiroiditi autoimmuni, il corretto riconoscimento della patologia è avvenuto solo molto tempo dopo.

Negli anni precedenti, i sintomi più evidenti (costipazione, dolori addominali, difficoltà digestive e bruciori) sono stati curati con farmaci del gruppo gastrointestinale (pantoprazolo, omoprazolo…), provocando in realtà (e a mia insaputa) non un miglioramento ma un netto peggioramento della vera patologia nascosta dietro questi sintomi.

Il peggioramento dei sintomi, a fronte di un aumento del dosaggio dei farmaci prescritti, mi ha indotto a rivolgermi ad altri specialisti che hanno cominciato ad indagare finalmente su eventuali alterazioni del sistema immunitario.

Una volta diagnosticata la patologia, mi sono reso conto che tutto quanto avevo fatto fino ad allora non solo era stato inutile, ma aveva paradossalmente contribuito a peggiorare di molto il quadro clinico iniziale.

La prospettiva di assumere a vita una compressa di Eutirox, come mi era stato inizialmente prospettato, e di mettere a riposo la ghiandola in questione, senza considerare gli allarmi provenienti dal sistema immunitario (anti TPO pari circa a 800) non mi attraeva per nulla.

Ho effettuato una serie di ricerche su internet, soprattutto su siti stranieri (prevalentemente americani) e poi finalmente ho conosciuto IMMUNOREICA, che mi ha consentito di ricominciare tutto da capo, di definire un quadro estremamente preciso del rapporto con l’alimentazione e di come questa possa costituire la chiave di volta per rimettere in equilibrio una situazione in forte squilibrio.

Pur considerando le difficoltà della vita quotidiana che ci mette di fronte quotidianamente ad alimenti di pessima qualità, che danneggiano seriamente il nostro corpo, IMMUNOREICA mi ha permesso di districarmi in questo difficile labirinto, di affrontare la patologia gradualmente e di capire come comportarmi anche quando mangio fuori per lavoro o sono a casa di amici. Non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche dal punto di vista del rapporto con gli altri, familiari compresi.

Sono stato seguito sempre dalla dott.ssa Ethel Cogliani, coadiuvata dal Maestro Stefano per alcune sedute di yoga e respirazione. Sin dal primo appuntamento telefonico i contatti sono stati diretti, immediati, costanti.

Mi sono trovato subito a mio agio nella gestione delle informazioni e delle indicazioni, convinto che il percorso fosse estremamente adatto alla mia patologia.

Tutte le motivazioni alla base del nuovo regime alimentare mi sono state spiegate con argomenti estremamente validi.

Ho affrontato il percorso cosciente di dover fare alcuni sacrifici, ma con la consapevolezza che non è mai mancata la volontà da entrambe le parti di trovare la soluzione migliore per adattare le scelte nutrizionali alle mie esigenze terapeutiche, tenendo presenti le rigide regole dettate dal protocollo, riuscendo così a sospendere alcuni farmaci omeopatici, seguito da uno specialista di malattie del sistema immunitario, che avevo cominciato ad assumere poco prima dell’inizio dell’approccio nutrizionale dapprima con il protocollo GAPS poi secondo il protocollo IMMUNOREICA.

Mi ritengo estremamente soddisfatto, in quanto pur a fronte di alcuni sacrifici, i benefici sono stati sin da subito evidenti e vi è stato un grande progresso nella qualità di vita.

Lo consiglierei sempre a tutti, non è solo un protocollo terapeutico ma una filosofia di vita per stare bene con se stessi, conoscere il proprio corpo e imparare a gestire il rapporto con l’alimentazione.

Prima di iniziare non sapevo cosa aspettarmi. A seguito del primo colloquio, e poi dopo aver compreso più a fondo il tipo di approccio adottato, mi aspettavo una sostanziale rapida diminuzione dei sintomi legati alla patologia e successivamente un progressivo arretramento della patologia, possibilmente per giungere ad una progressiva guarigione.

Le aspettative sono state rispettate pienamente, pur non essendo io stato in grado di seguire scrupolosamente sempre tutto quanto indicato.

I benefici sono stati quasi immediati, con il cambiamento radicale delle abitudini. Dopo alcune settimane difficili, con fasi alterne, il grande salto in avanti si è verificato dopo circa tre mesi.

I risultati migliori si ottengono solo se vi è la convinzione che il percorso è estremamente valido. Non è solo un protocollo nutrizionale ma è un ripensamento dei rapporti con il corpo, con gli altri e con la natura.

Il miglioramento della patologia dopo un anno è stato decisamente grande e le speranze di una completa guarigione sono a portata di mano.

Cristina Efficace, 48 anni

Tiroidite di Hashimoto, gastrite, sclerodermia, herpes gestationis

Tante malattie autoimmuni e nessuno che le prendeva sul serio

Mi chiamo Cristina Efficace, ho 48 anni e tantissime patologie da gestire di cui 3 autoimmuni. Ho conosciuto Ethel tramite Facebook a settembre 2016 in uno dei momenti più bui per la mia salute, degli ultimi anni.

Soffro di tiroidite di Hashimoto dal 1998, Herpes Gestationis dal 2004 (che dell’herpes ha solo il nome ma in realtà è una patologia rara che colpisce le donne in gravidanza) e Sclerodermia localizzata dal 2012. Da anni anche gastrite e reflusso. Nel passato tanta asma. Sono arrivata al suo studio con la speranza che potesse risolvere subito tutto, perché in realtà la consideravo magica.

La realtà, la mia soprattutto, mi ha portato invece a fare i conti con l’attesa, la caduta, la risoluzione per poi ricadere di nuovo, anche perché sono molto indisciplinata ma davvero molto. Infatti nonostante le indicazioni chiare l’inizio è stato turbolento e l’idea di affidarmi ciecamente non è mai stata nelle mie corde.

Nei primi 3 mesi avevo ottenuto risultati molto buoni ma esigenze familiari mi hanno portata a ritrovare tutte le mie vecchie abitudini. Il risultato sommato ad una improvvisa menopausa ha avuto effetti dirompenti su di me.

Ma la problematica principale o perlomeno con più sintomatologia non è aumentata, non ha dato problemi, non mi ha costretta a prendere medicine. Direi un successo. Ora sono tornata a “comportarmi bene” con me stessa anche se le mie ribellioni ogni tanto mi fanno deragliare, ma so che se vinco il mio essere così schiva, invece di risolvere sempre tutto da me e mi affido di più a lei non potrà che essermi d’aiuto. È una grande persona, sempre disponibile e trovo sia quest’ultima una qualità pressoché scomparsa.

Per anni il mio medico di famiglia ha “curato” alcune mie patologie con un: “lei ha l’ansia, prenda queste gocce tranquillanti, vada da uno psicologo, non ha niente”. Il risultato lo sto ancora scontando. Spero di sconfiggerlo con l’aiuto di Ethel vista la progressione graduale e inarrestabile degli ultimi 6 mesi.

Nel frattempo ho comunque sospeso qualsiasi medicina per la gastrite e il reflusso e gli antibiotici per cistite e candida di cui ero diventata schiava. L’idea di affiancare un protocollo naturale alle normali medicine ma che ti permetta piano piano di abbandonarle è veramente qualcosa di utile che si potrebbe fare, ma visto che già trovare qualcuno che prenda sul serio la patologia è un miracolo, penso che un percorso del genere nelle vie ufficiali sia solo utopia.